Razionale
L’insonnia può colpire fino al 60% della popolazione italiana. La presenza di sintomi notturni e di sintomi diurni ne fanno una sindrome delle “24 ore” e un importante fattore di rischio per disturbi psichiatrici e medici. La pandemia da COVID-19 ha contribuito all’aumento dell’insonnia sia come fattore predisponente per il confinamento, sia come fattore precipitante come evento traumatico collettivo, sia come fattore perpetuante.
Il grande numero di persone interessate già prima della pandemia da Covid-19 e l’aumento ad essa dovuto ne fanno una vera e propria emergenza e pertanto diventa urgente fare chiarezza sulla modalità di valutazione e trattamento dell’insonnia nella pratica clinica riassumendo le principali raccomandazioni internazionali e adattandole alla realtà italiana. Questo per facilitare il lavoro del clinico rispondendo alle esigenze che emergono dal “real world”, in modo che la diagnosi ed il trattamento dell’insonnia contribuiscano al miglioramento della salute generale del paziente.
La Società Italiana di Medicina Psicosomatica (SIMP) ha promosso la formazione di un panel di esperti sull’insonnia e di una task-force integrata sull’emergenza dell’insonnia ai tempi della CoViD-19, coinvolgendo altre quattro società scientifiche italiane quali l’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS), l’Alta Scuola Italiana per la Lotta allo Stigma (ASILS), la Società Italiana di Psichiatria di Consultazione (SIPC) e la Società Italiana di Neuropsicofarmacologia (SINPF). In questo contesto si inquadra il progetto Sonno&Psiche 2021, che ha lo scopo di diffondere le raccomandazioni specifiche della task-force integrata sulla diagnosi e trattamento dell’insonnia.
Le parole chiave, dunque, saranno: circadianità, trauma, consensus italiana, salute, sonno e psiche.